
L'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha messo in chiaro anche in Italia le regole europee sul rapporto tra piattaforme di eCommerce o di intermediazione e gli utenti commerciali. Parliamo del regolamento comunitario 1150 del 2019, detto in gergo tecnico P2B- Platform to Business.
In altre parole il nuovo regolamento si propone come Vademecum nei rapporti tra le grandi piattaforme che fanno da motori di ricerca, come Google, o intermediari negli affari online, come Amazon per l'eCommerce, Booking per l'accoglienza o TripAdvisor per i ristoranti, e le aziende che le usano. Due anni fa la Commissione europea aveva messo nero su bianco gli obblighi dei giganti del web mediante il regolamento 1150 sulla trasparenza dei meccanismi di ranking, sull'oscuramento di un profilo, sui vantaggi delle sponsorizzazioni. Adesso anche l’Agcom ha recepito le regole.
Quali le principali novità?
Tra le novità più rilevanti vi è l'obbligo delle piattaforme di mettere in chiaro preventivamente i motivi che le spingono a sospendere un account e a mettere nero su bianco le ragioni di un blocco, quando lo effettuano. Tutti i dati raccolti,devono essere condivisi dai big, che finora ne avevano fatto un bene proprio. Così come i parametri del ranking. Se volessimo riassumere tutte le novità in due parole si potrebbe dire che si tende sempre più all’obbligo di trasparenza!
Infine c'è il capitolo reclami. Le piattaforme devono gestire internamente, istituendo uno sportello accessibile ed efficiente qualora ciò non bastasse bisognerà passare dalla mediazione online prima di arrivare in tribunale. Proprio alle piattaforme il regolamento impone di trovare almeno due partner per gestire la mediazione. È inoltre previsto un tavolo di confronto per applicare il regolamento.
News sugli accordi verticali
Novità rilevanti sono state introdotte dall’Europa anche per quanto riguarda gli accordi verticali: la Commissione ha aggiornato le sue norme sulle intese tra aziende che si trovano a diversi livelli di una catena di produzione o di distribuzione. Il nuovo regime, resterà in vigore fino al 2034 e fino al primo giugno dell'anno prossimo prevede una fase di transizione per consentire alle imprese di aggiornare i loro accordi. Si parte dall'assunto dell'esistenza di una distribuzione duale, online e offline e per questo si prevedono regole specifiche per gli intermediari online, si ampliano gli obblighi di non concorrenza e si distinguono forme di vendite attive e passive.